Piccolo prestito INPDAP: come ottenere un finanziamento con cqs fino a 8.000€ a tassi e condizioni vantaggiosi

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Analisi del piccolo prestito INPDAP

Nell’ambito dei piccoli prestiti ottenibili da lavoratori e pensionati pubblici e statali, i finanziamenti con cessione del quinto di stipendio o pensione offerti dall’INPDAP (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) sono sicuramente da tenere in grande considerazione. Infatti questi prestiti a tasso fisso e rata costante consentono di avere a disposizione, in modo semplice e sicuro, piccole somme che possono essere erogate direttamente dall’Istituto previdenziale oppure da banche e società finanziarie convenzionate.

Si può arrivare fino a 8.000,00 euro, con durate del piano di rimborso che vanno dai 12 mesi ai 36 mesi.
Nel caso dell’erogazione diretta, della quale ci occuperemo in questa analisi, l’INPDAP finanzia le operazioni grazie a uno specifico fondo di credito: la Gestione Unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. Occorre essere iscritti a tale fondo per poter far richiesta sia di questi finanziamenti che di quelli in convenzione, secondo modalità che approfondiremo in seguito.
I nuovi criteri di erogazione e i tassi applicati, oltre a varie modifiche regolamentari, sono entrati in vigore il 1° Luglio 2010, a seguito della delibera n. 167 del 10 marzo 2010, decisa dal Commissario straordinario.

In questa analisi su prestitidipendenti.biz forniremo informazioni (per consultarle rapidamente cliccare in corrispondenza di ciascuna voce del menu sottostante) il più possibile dettagliate relative a:


L’accesso a questi prestiti è consentito dunque a pensionati e lavoratori di enti e amministrazioni pubbliche, nei limiti delle disponibilità di bilancio previste e con età massima di 90 anni (al termine del piano di ammortamento), secondo quanto previsto dalla legge italiana che regolamenta la cessione del quinto. Ciascun prestito è assistito da un’assicurazione che tutela il richiedente e l’ente erogante contro rischio vita e rischi connessi all’attività lavorativa svolta. Le rate del rimborso vengono trattenute direttamente dallo stipendio o dalla pensione percepiti, a partire dal secondo mese successivo a quello dell’erogazione.

Ecco nello specifico le condizioni applicate ai piccoli prestiti INPDAP.


MODALITA’ DI ISCRIZIONE E ACCESSO AL FONDO CREDITO INPDAP

Il Fondo Credito dell’INPDAP, chiamato Gestione Unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali, viene alimentato dai contributi obbligatori di tutti gli iscritti all’Ente previdenziale, e a quelli volontari dei pensionati INPDAP e dei lavoratori e pensionati pubblici che sono iscritti ad altri enti o amministrazioni pubbliche, ma che decidono di aderire a tale fondo.

I vantaggi dell’iscrizione per i lavoratori pubblici consistono nella possibilità di richiedere le prestazioni creditizie, sia dirette che in convenzione, erogate dal Fondo Credito INPDAP.
I pensionati INPDAP potranno accedere solo alle prestazioni dirette, cioè potranno richiedere piccoli prestiti, prestiti pluriennali diretti e mutui ipotecari.

Pur essendo i termini di adesione chiusi da tempo (dal 31 Maggio 2008), possono accedere alla Gestione Unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali i neo assunti presso una delle Amministrazioni indicate all’art. 1, lett.B, del D.M. 45/2007, iscritti obbligatoriamente ai fini previdenziali presso Enti diversi dall’INPDAP e i pensionati pubblici che abbiano deciso di iscriversi o di non cessare l’iscrizione al Fondo Credito.
L’adesione implica la comunicazione scritta in carta semplice da inviare all’Ente o all’Amministrazione presso i quali si lavora. I dipendenti neo assunti dovranno comunicare al decisione appena assunti, mentre coloro che sono prossimi al pensionamento lo dovranno fare entro l’ultimo giorno di servizio utile.

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MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA DI PRESTITO

Le domande per l’ottenimento del piccolo prestito da parte del Fondo Credito dell’INPDAP devono obbligatoriamente essere inoltrate compilando in tutte le sue parti un apposito modello, scaricabile direttamente dal sito Internet dell’Ente previdenziale, a partire dall’indirizzo http://www.inpdap.gov.it .
Successivamente, nel caso di richieste da parte di lavoratori, occorre presentare tale domanda presso l’Ufficio Provinciale o territoriale dell’INPDAP, attraverso l’Ente o l’Amministrazione presso i quali si è impiegati.
Il pensionato dovrà invece presentare domanda direttamente all’Ufficio Provinciale o territoriale dell’INPDAP.
Nella domanda non si dovranno indicare motivazioni, fornire certificati medici o documentazione relativa alla spesa che si intende sostenere con l’importo richiesto in prestito.
L’esame delle domande viene fatto dall’Ufficio Provinciale o Territoriale competente, in base all’ordine cronologico di presentazione.

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TASSI APPLICATI E RITENUTE

I piccoli prestiti INPDAP presentano tassi molto vantaggiosi per tutte le fasce d’età, perlomeno relativamente al TAN (Tasso Annuo Nominale), che resta fisso per tutta la durata del piano di rimborso ed è del 4,25% sul lordo.
Il TEG (Tasso Effettivo Globale) cambia in funzione dell’età del richiedente, dal momento che all’aumentare della stessa aumenterà anche il contributo per il fondo rischi, ovvero l’assicurazione contro rischio vita e rischio impiego (eventuale) compresa nel prestito.
Ecco dunque che il TEG oscilla tra un minimo del 4,97%, per prestiti erogati a lavoratori e pensionati tra i 18 e i 59 anni, rimborsabili in 36 rate e un massimo del 16,18%, per prestiti a pensionati con età compresa tra gli 85 e gli 89 anni, rimborsabili in 36 rate mensili.
La ritenuta per le spese si amministrazione ammonta allo 0,50% dell’importo lordo.
Sia l’importo del contributo per il fondo rischi che quello relativo alle spese amministrative vengono trattenuti direttamente al momento dell’erogazione.

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CALCOLO DELLA RATA DEL PRESTITO

L’INPDAP, attraverso il proprio sito Internet, consente di scaricare un prontuario per il calcolo della rata del prestito che si intende richiedere. Tale calcolo è utile per capire quale somma si possa ottenere (sia lorda che netta) grazie al proprio stipendio o pensione. Basterà indicare la tipologia di prestito richiesto, la rata mensile (corrispondente al massimo a 1/5 dell’importo netto di pensione o salario mensile) e l’età del richiedente al momento dell’inoltro della richiesta.

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MODALITA’ DI EROGAZIONE

Le somme richieste vengono erogate in 2 modi:

  1. in contanti presso la banca cassiera dell’INPDAP
  2. con accredito sul conto corrente (postale o bancario) del richiedente

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CONDIZIONI DEL PICCOLO PRESTITO INPDAP ANNUALE

Il piccolo prestito annuale comporta:

  • erogazione di un importo corrispondente a una mensilità media netta di stipendio o pensione
  • piano di ammortamento di 12 rate mensili consecutive
  • possibilità di ottenere fino a due mensilità medie nette di stipendio o pensione, ma solo nel caso in cui non si abbiano in corso cessioni del quinto dello stipendio o della pensione, e con il limite del quinto cedibile per i pensionati
  • in caso di prestito pluriennale diretto o garantito in corso di rimborso, la somma richiesta non può superare la singola mensilità

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CONDIZIONI DEL PICCOLO PRESTITO INPDAP BIENNALE

Il piccolo prestito biennale comporta:

  • erogazione di un importo corrispondente a due mensilità medie nette di stipendio o pensione
  • piano di ammortamento di 24 rate mensili consecutive
  • possibilità di ottenere fino a quattro mensilità medie nette di stipendio o pensione, ma solo nel caso in cui non si abbiano in corso cessioni del quinto dello stipendio o della pensione, e con il limite del quinto cedibile per i pensionati
  • in caso di prestito pluriennale diretto o garantito in corso di rimborso, la somma richiesta non può superare le due mensilità

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CONDIZIONI DEL PICCOLO PRESTITO INPDAP TRIENNALE

Il piccolo prestito triennale comporta:

  • erogazione di un importo corrispondente a tre mensilità medie nette di stipendio o pensione
  • piano di ammortamento di 36 rate mensili consecutive
  • possibilità di ottenere fino a sei mensilità medie nette di stipendio o pensione, ma solo nel caso in cui non si abbiano in corso cessioni del quinto dello stipendio o della pensione, e con il limite del quinto cedibile per i pensionati
  • importo massimo erogabile di 8.000,00 euro
  • in caso di prestito pluriennale diretto o garantito in corso di rimborso, la somma richiesta non può superare le tre mensilità

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MODALITA’ DI RICORSO IN CASO DI RIFIUTO DA PARTE DELL’INPDAP

Nel caso in cui la richiesta di piccolo prestito non venga accettata, l’Ufficio Provinciale o Territoriale invia comunicazione scritta al richiedente, indicando la motivazione di tale decisione.
In caso di rifiuto, il richiedente può presentare ricorso alla Direzione Regionale INPDAP competente a seconda del territorio entro 30 giorni dalla data di adozione del provvedimento. L’unica eccezione è rappresentata dagli Uffici Provinciali di Trento e Bolzano: in tal caso occorrerà inoltrare il ricorso direttamente al Direttore Generale.
La risposta da parte dell’Ente competente dovrà arrivare entro 30 giorni dalla presentazione del lavoratore o pensionato richiedente.

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ALTRE INFORMAZIONI UTILI

In merito al piccolo prestito INPDAP può essere utile sapere anche che è possibile far richiesta di rinnovo trascorso un periodo minimo di rimborso che:

  • per il piccolo prestito annuale è di 6 mesi
  • per il piccolo prestito biennale è di 12 mesi
  • per il piccolo prestito triennale è di 18 mesi

Il recupero del debito rimanente non viene attuato sia in caso di morte del soggetto che ha ottenuto il piccolo prestito che qualora il lavoratore dipendente resti invalido assoluto o permanente, per cause di servizio o in servizio.

In caso di passaggio del mutuatario-lavoratore alle dipendenze di altro Ente o Amministrazione pubblica o statale, sarà lo stesso ufficio che si è occupato delle trattenute mensili fino a quel momento a darne comunicazione al nuovo datore di lavoro, senza interrompere dunque l’operazione di rimborso e senza creare disagi al richiedente.


Data dell’ultimo aggiornamento: 10 Maggio 2011

–> ATTENZIONE! < -- Dal 1° Giugno 2011 sono entrate in vigore le nuove norme sul credito ai consumatori. Pertanto tassi e costi riportati potrebbero non essere corretti, soprattutto in riferimento ad aggiornamenti anteriori la data di entrata in vigore in Italia della riforma del credito al consumo. Invitiamo dunque i lettori, prima della richiesta del finanziamento, a chiedere maggiori informazioni sul sito ufficiale dell’istituto erogante oppure a mettersi in contatto con una delle filiali dello stesso.
 

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